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Molini di Triora - Tra acque e lavanda

La città di Molini prende il nome dai 23 mulini ad acqua che si trovano lungo il torrente Argentina e il rio Capriolo e si estende ai piedi della ripida dorsale, tra boscosi contrafforti in parte terrazzati. Dunque sul territorio vi è abbondante presenza di acqua, che nei secoli fece la fortuna di Molini oltre a regalargli il toponimo.


Infatti intorno al Mille nell'alta Valle Argentina si erano instaurati i monaci Benedettini di San Colombano dell'abbazia di San Dalmazzi di Pedana che diedero il via ad un primo sviluppo della comunità contadina con la costruzione dei primi mulini per la lavorazione del grano.

Oggi, tuttavia, sono visibili solo due mulini ai quali non è consentito l'accesso.


Il borgo è piccolo, ma affascinante: i suoi carruggi sono pieni di fiori e il profumo di lavanda, coltivata in grade quantità in tutta la frazione, inebria le vie.



Una tappa da non perdere a Molini è il laghetto delle noci, un angolo di paradiso facilmente raggiungibile che si trova a pochi passi dal centro. Per giungervi bisogna attraversare una zona molto curata, caratterizzata da splendide case in pietra immerse nella natura, e due suggestivi ponti in pietra uniti l'uno all'altro.


Il piccolo bacino deve il suo nome agli alberi di noce che lo circondano e che, insieme al resto della vegetazione, colorano il laghetto di un piacevole verde intenso.

Inoltre gli alberi creano ampie zone d'ombra che, insieme ai tavoli di legno e alle panche, rendono l'area circonstante perfetta per un picnic!

Nelle giornate estive potete approfittare del laghetto delle noci per rinfrescarvi o per godervi un po' di sole, ma non è permesso l'accesso ai cani, dunque fate attenzione se avete degli amici a quattro zampe.


Per godervi al massimo la bellezza di questi paesaggi consigliamo la visita al menhir: un'antica roccia nel terreno di cui non si riesce ad attribuire l'età o la profondità. Il sentiero per arrivarci è molto suggestivo e si possono vedere i paesaggi che caratterizzano la valle argentina.


Il paese vanta numerose chiese e santuari, in particolare consigliamo di visitare la parrocchiale barocca e il santuario di Nostra Signora della Montà, che conservano opere pittoriche di grande pregio.


Una peculiarità divertente di Molini è la lumaca che non è presente solo nei piatti, ma persino sotto forma di piccole sculture o disegni sui muri e accanto alle porte delle abitazioni. Nel mese di settembre è anche la protagonista di un raduno gastronomico: la "sagra della lumaca".


Non si può visitare questo paese senza assaggiare il tipico pane di Molini.

Un pane lievitato e cotto con la crusca, che ne conferisce il caratteristico gusto antico, con metodologie di tempi e procedure nel rispetto delle tradizionali locali.

La sua forma circolare e la particolare struttura della crosta rappresentano il solco e la conformazione della Valle Argentina.


Vi suggeriamo di gustarlo accompagnato da pomodoro, olio e basilico, ma anche scaldato in padella con erbette spontanee o col classico Zemino (la zuppa di ceci o di fagioli di Badalucco).

Per chi invece è goloso di dolci, Molini, come il resto della valle, offre dell'ottimo miele. Il più particolare è quello di rododendro, dal gusto squisito e distintivo.


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