La festa di San Benedetto è la più famosa di Taggia, si celebra il secondo sabato del mese di febbraio (spesso in concomitanza con la finale del festival di San Remo) e durante la serata è possibile beneficiare dell'accoglienza da parte dei cittadini, che aprono la loro cantina e si mettono a disposizione per offrire cibo o vino.
Nel corso della festa la città viene ricoperta dalle fiamme, rievocando la notte in cui Taggia stava per essere invasa dai Saraceni. L’allora vescovo di Albenga, Benedetto Revelli, decise di attuare un piano per non dover combattere contro i pirati e al tempo stesso farli arrendere, ossia dare fuoco a tutta la città, in maniera controllata, per far credere che Taggia fosse già stata attaccata da altri invasori.
Questa festa è ormai entrata nei cuori dei cittadini ed è un evento atteso sia dai grandi sia dai più piccoli. Durante tutta la settimana si può assistere alle preparazioni per la fatidica sera, ad esempio i carruggi del paese iniziano a profumare di legna e di polvere da sparo, che verrà poi utilizzata per creare i tipici furgari.
I "furgari" sono i particolari “fuochi d’artificio” che si tengono in mano, vengono costruiti con delle canne di bambù e vi sono di diverse dimensioni. Solitamente i più piccoli sono del tutto innocui, ma più diventano grandi e più rischiano di essere dannosi se non creati nella maniera corretta e se non maneggiati da persone esperte.
Dunque il comune è intervenuto sulla la regolamentazione della festa, che può risultare pericolosa, limitando il libero arbitrio sui falò e sui furgari, che ora sono sparati esclusivamente da macchine e addetti.
Questi vincoli, però, non hanno cambiato l’amore che i taggiaschi provano per la festa di San Benedetto, che vedono come la più importante attrazione del loro paese.
Se vi è piaciuto l'articolo vi invitiamo a condividerlo. Per maggiori informazioni sul viaggio alla scoperta della Valle Argentina potete consultare anche gli altri articoli del sito e visitare le pagine social!
Comments